Passione e fatica ripagano con la moneta della soddisfazione, una moneta che ha corso legale in poche zone frequentate, per lo più, da idealisti romantici con una coscienza.

La fotografia è un’arte.

Curiosamente talvolta si presenta – o capita che sia considerata – come un’arte minore.

Lo affermo per un po’ di motivi. 

Nella fotografia – ad esclusione dei reportage (comunque potreste rimanere stupiti da quante famose fotografia siano state create ad “arte” ) – la fotografia è luce e composizione, la cui madre è la pittura.

I fotografi famosi o i loro art directors ne hanno attinto  a piene mani.

Come in tutta la storia dell’arte moderna, il più famoso artista è quello che sa nascondere meglio il padre della sua ispirazione: questo vale per tutte le arti, nessuna esclusa.

Una valida fotografia deve saper resistere al tempo, deve portare con sé una propria verità, soprattutto deve dire  – tanto – del fotografo.

La fotografia può, anzi deve, oltre che rappresentare, amplificare la realtà, diverso dal deformarla o renderla artefatta.

Ciò che ci circonda e che osserviamo, quello che rappresentiamo e che quindi ci rappresenta, è un flusso continuo, difficile da interpretare: la velocità, le infrastrutture culturali e le connessioni portano ad una chiave di lettura necessariamente soggettiva.

Sotto mentite spoglie, ciò che chiamiamo realtà è la nostra rappresentazione di quello che chiamiamo realtà convinti che sia la stessa che vedono gli altri.   

La foto a 360 dà una visione nuova perchè rappresenta la realtà con un’ottica più ampia di quella che il nostro sguardo riesce a cogliere. 

C’è ancora l’influenza del fotografo, ma tutti possono attingere l’immagine che più li tocca o li rappresenta in quel momento: nella mia esperienza ho capito che l’impatto “fisico” ed emotivo è ben oltre quello che si può vedere, è guardare la luna e vederne – anche e contemporaneamente – il lato nascosto. 

Più di 500.000 metri quadri di ambienti mappati mi hanno insegnato che la fotografia a 360 gradi non permette di nascondere o sottrarre porzioni di realtà, ma la rappresentano in maniera così completa da poterla chiamare realtà oggettiva.

VANTAGGI TECNICI DELLA FOTOGRAFIA A 360 GRADI

Con un singolo scatto si ottiene di: 

usare il panorama in modo immersivo e navigabile con svariate applicazioni, sia native assieme all’acquisto delle fotocamere, sia gratuite scaricabili per tutti i sistemi operativi e con tutti  i browser. 

usare una porzione del fotogramma 360 per ottenere una vista grandangolare a nostra scelta .

usare una piccola porzione del fotogramma per i particolari.

L’industria e le attività produttive stanno cominciando, dopo un po’ iniziale lentezza, ad apprezzare la completezza di tale strumento, ineguagliabile altrimenti: se, ad esempio, si rappresenta un qualunque ambiente con un video, quando poi lo si guarda ci vogliono almeno sessanta secondi di attenzione continua e solo per il piano orizzontale e spesso occorre l’avanti ed indietro per memorizzare meglio il messaggio.

Con questa soluzione visuale ed immersiva il tempo è quello di uno sguardo, senza “un inizio ed una fine” , senza bisogno di andare avanti o “riavvolgere” , tutta la rappresentazione è immediata e completa.

E si può anche zoomare.

Vuoi fare una prova? E’ un impegno minino, da parte tua.

Della soddisfazione che ne avrai me ne faccio carico io.

Enrico Buselli, the 360° photographer 

Fotografia a 360 gradi

Le fotografie a 360 gradi coincidono col mio percorso professionale di fotografo.

Ho cominciato prestissimo, da ragazzo, per una grandissima passione che poi è diventato il mestiere della mia vita. Ho fotografato tantissime persone e tantissime cose, luoghi, fatti, in ogni condizione, sfruttando tutte le attrezzature fotografiche che c’erano, dal banco ottico alla più avanzata reflex digitale. Quasi scontato, in un certo qual modo, che arrivassi alle foto a 360°.  Leggi tutto “Fotografia a 360 gradi”